domenica 21 marzo 2021

SPOT The Computer Game!


presents:

Videogiochi Amiga che non hanno avuto successo di vendite ma apprezzati dalla critica e selezionati da Gabriele Ferri.

SPOT The Computer Game! - Binary Design - Leisure Genius - 1990

Schermata iniziale di SPOT

SPOT è un rompicapo basato sugli schemi di un gioco da tavolo come Othello. Spesso confuso con Cool Spot per la stessa presenza della mascotte della bibita 7UP negli USA. Venne generalmente accolto positivamente dalla critica ma praticamente ignorato dai videogiocatori. 

La partita si svolge su una scacchiera 7x7 e coinvolge da due a quattro partecipanti, tutti contro tutti. Le pedine cambiano colore a seconda del numero dei partecipanti e si possono scegliere 9 difficoltà diverse. Si inizia con le sole pedine ai quattro angoli della scacchiera e l'obiettivo è riempirla con la maggioranza di pedine del proprio colore. Il numero totale di pedine attualmente posseduto da ciascun partecipante è indicato a video. Al proprio turno, ogni giocatore può fare una mossa di due tipi possibili:

- duplicare una sua pedina, generandone un'altra in una casella vuota adiacente, anche in diagonale;

- spostare una sua pedina in una qualunque casella vuota alla distanza di due caselle, anche facendo movimenti a "L", e anche scavalcando eventuali ostacoli.

In entrambi i casi, tutte le eventuali pedine avversarie adiacenti alla casella di arrivo vengono trasformate in pedine del proprio colore.

Per ogni mossa viene visualizzata un'animazione decorativa variabile di Spot, disattivabile dal menù delle opzioni. La pedina da muovere o duplicare si trasforma temporaneamente in Spot che si sposta alla casella di arrivo in modo scherzoso, facendo ad esempio moonwalk, breakdance, tuffi, salto con l'asta o usando pattini a rotelle. La partita termina solitamente quando tutta la scacchiera è piena, ma è possibile anche l'eliminazione completa degli avversari trasformando tutte le loro pedine. Ci sono inoltre le opzioni per dare tempo limitato, per ciascuna mossa o complessivo. Si può giocare su scacchiere personalizzate, dove alcune delle caselle mancano e non sono occupabili da pedine. Nella schermata principale infatti è possibile accedere ad un ottimo editor.

Il gioco non si può considerare originale ma un clone di Infection o di Ataxx.

Commento di Gabriele Ferri

Personalmente non ho mai scambiato i due titoli(a differenza di molti) avendo giocato prima a questo che al più blasonato "Cool Spot", in quanto cronologicamente arriva prima.
Il gioco vanta diverse conversioni realizzate molto egregiamente, su Amiga(audio migliore) e Pc(ulteriori animazioni) si raggiunge l'apice non solo per una migliore grafica, ma per la musica di sottofondo che accompagna le azioni( le versioni 8 bit ne sono infatti prive, su Game Boy inoltre non ci sono animazioni ed è possibile giocare solo in 2). Spot è maledettamente divertente se giocato in compagnia (il divertimento è direttamente proporzionale al numero dei partecipanti umani, dove una mossa sbagliata può ribaltare la situazione anche negli ultimissimi frangenti).
Come suggerisce il buon Fabrizio il gioco non è originale, deriva infatti da Infection, un videogioco prodotto da "Wise Owl". Questa cedette i diritti alla Virgin Mastertronic che lo migliorò sotto numerosi punti di vista, rendendolo una vera e propria piccola "killer-app". Trovo infatti Spot notevolmente più coinvolgente del suo "antenato". Il mix musicale, delle animazioni e della mascotte porta il titolo anglosassone sul gradino più alto del genere, inoltre era per l'epoca un valido sostitutivo di una rapida partita ad un gioco da tavolo (molto in voga negli anni 80-90 e a cui servirebbe una rubrica a parte).
Cool Spot è la mascotte ufficiale della 7Up, un pallino rosso che separa "7" e "Up". Sono state scelte sempre figure antropomorfe come testimonial. Il gioco fu anche un'azzeccatissima trovata commerciale per pubblicizzare la bevanda, conosciuta in America e in Inghilterra, molto meno da noi negli anni '90.
Cool Spot non è la prima mascotte della bibita 7Up, la prima infatti fu "Fresh Up Freddie" creata dalla Disney negli anni '50. Seguì poi "Fido Dido" tra gli anni 80 e 90, concludendo con la mascotte che oggi tutti conosciamo.

Schermate tratte dal videogioco durante le fasi di test:
 















Foto dalla collezione personale di Gabriele Ferri



Nessun commento:

Posta un commento